Dalla vertigine del disordine al bisogno di anentropia
"Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus"
Da un punto di vista strettamente fenomenologico tutto ciò che non è più nella coscienza diventa solo un nome.
Qualunque elemento della realtà che entra in contatto con l'io ,"accende" la coscienza e il riverbero di quella luce, espressione della elaborazione cognitiva di quell'elemento, dura finchè permane l'esperienza; quando questa finisce, ovvero quando l'elemento non fa più parte della esperienza, di quel riverbero rimane solo il nome che gli abbiamo dato.