La prima volta che mi venne in mente la piramide del malaffare è stato quando ho cominciato a pensare, nell'ottica della gerarchia delle cose, a ciò che un nuovo governo potrebbe fare per cambiare realmente le cose. Allora mi venne in mente la legge anticorruzione. Ma la legge anticorruzione cui avevo pensato io era una legge speciale: mi piaceva immaginarmela come la madre di tutte le leggi. La piramide del malaffare me la sono immaginata appunto per disegnare i contorni e i bersagli di una tale legge.
La forma triangolare mette in relazione sostanzialmente due parametri: uno orizzontale, rappresentato dal numero delle persone che delinquono, e uno verticale funzione dell'indebito arricchimento o, se vogliamo, dell'entità dei reati commessi.
La base della piramide del malaffare, molto ampia, accoglie l'illegalità diffusa e tollerata di una grande moltitudine di persone: il malaffare in questo settore è talmente dilagante che oggi, almeno in alcuni ambiti, non è neanche considerato reato! In questo settore della piramide rientrano tutti quelli che con atti o con omissioni determinano un arricchimento personale a danno di altre persone. Chi non paga le tasse o semplicemente non rilascia lo scontrino fiscale; chi, dipendente della P.A., non lavora mentre ha timbrato il cartellino o si allontana dal posto di lavoro. Chi si appropria di beni pubblici. Chi mente sulle proprie condizioni per avere dei benefici (pensioni di invalidità e sussidi vari). Questa è una base veramente larga e penso che molti ci possiamo riconoscere in essa!
Solo un gradino più in alto c'è chi lucra sul lavoro degli altri: gli intermediari disonesti; ma chi sono gli intermediari disonesti? In una filiera produttiva esistono molte persone che guadagnano più del dovuto utilizzando il lavoro degli altri. Commercianti titolari di magazzini che si fanno pagare "ad libitum" lo stoccaggio delle merci. I titolari di punti vendita nei mercati ortofrutticoli decidono al ribasso il prezzo delle merci da acquistare. I caporali detentori del monopolio del bracciantato che guadagnano sul lavoro "elargito" a poveri disgraziati. Anche i commercianti disonesti che aumentano indebitamente i prezzi approffittando di particolari circostanze fanno parte di questa grande categoria.
Un'altra categoria di disonesti è quella di coloro che, dipendenti o meno della P.A., approfittano della loro particolare posizione di privilegio o potere per vendere ("in proprio" per così dire) favori o servizi di cui non sono titolari: o per meglio dire forniscono un servizio dovuto facendo credere di non essere tenuti a farlo.- A questa categoria non appartengono, pur rappresentandone "magna pars", solo i politici , ma anche impiegati e dirigenti che lavorano in aziende private e nella P.A.
Di questa categoria fanno parte funzionari e politici che accettano o pretendono denaro da imprese o privati in cambio di attribuzione di appalti per beni e servizi.
In alto a questa categoria funzionari e politici che in accordo con aziende costruttrici stilano i piano regolatori delle città
Andando più in alto nella piramide troviamo le cosiddette "cricche" : un insieme di funzionari della pubblica amministrazione e di politici che rubano denaro pubblico approfittando della loro "posizione". Gli appartenenti a questa categoria si distinguono dalla categoria precedente per:
- l'entità delle somme rubate
- una micidiale sinergia tra potere politico e potere tecnico
- l'appropriazione indebita di denaro pubblico e non per la vendita a privati dei servizi di cui non sono
titolari
- l'utilizzo spregiudicato delle buona conoscenza delle leggi.
Salendo ancora nella piramide dell'illegalità si trova la malavita organizzata finalizzata alle scommesse e al gioco clandestino, al traffico di sostanze stupefacenti e allo sfruttamento della prostituzione.
Ancora più in alto si trovano gli interessi legati al "controllo del territorio" delle organizzazioni criminali ( mafia camorra e ndrangheta) che utilizzando le attività criminali del precedente "girone" spesso lucrano sulle attività criminali commesse da altri e che si pongono l'obiettivo di "riciclare" una grande mole di danaro.
Il vertice della piramide è avvolto da nubi ma esiste; e lo si raggiunge seguendo le grandi quantità di denaro da riciclare. Spesso uomini di potere (politici?) ed esponenti della finanza e/o della malavita internazionale operano per concentrare in poche mani grandi quantità di denaro finalizzate al conseguimento di un potere globale. Il vertice della piramide travalica le singole Nazioni per diventare un malaffare che interessa tutto il pianeta politico. La globalizzazione di questo livello del malaffare serve essenzialmente per polarizzare le tensioni tra nord e sud del mondo: tra Nazioni che opprimono e sfruttano e Nazioni che sono oppresse e sfruttate.
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