lunedì 16 dicembre 2013

Una nemica dell'anentropia: la stupidità


Che l'argomento della stupidità non attiene solamente ad un campo per così dire "umanistico" ma anche a quello "economico" lo testimonia il fatto che dell'argomento si è interessato, riportandolo in auge per certi aspetti, il Prof. Carlo Cipolla storico dell'economia.
La stupidità infatti interessando il comportamento umano, ha delle ricadute formidabili su azioni e/o omissioni con conseguente riverbero sull'intera economia del sistema.
Ovviamente il prof. Cipolla non è stato il primo ad interessarsi dell'argomento - prima di lui infatti scrittori e saggisti, meravigliati del fatto che si studia e si scrive tanto sull'intelligenza e poco o nulla sulla stupidità, si sono interessati all'argomento - ma sicuramente è stato il primo a darne una definizione  sistematica fino ad enunciarne delle vere e proprie leggi.

 Prima Legge

Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero degli individui stupidi in circolazione:

Seconda Legge
La probabilità che una certa persona sia stupida é indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona, spesso ha l'aspetto innocuo/ingenuo e ciò fa abbassare la guardia.

Terza Legge
Una persona stupida è chi causa un danno ad un altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita.

Quarta Legge
Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide.

Quinta Legge
La persona stupida é il tipo di persona più pericolosa che esista.



La terza è la legge aurea: le persone stupide sono quelle le cui azioni non apportano un miglioramento del sistema ( inteso come vantaggio per qualcuno) in quanto danneggiano gli altri senza apportare vantaggi a sè stessi ma anzi danneggiando anche sè stessi.

Il prof. Cipolla inscrive tutte le azioni ( e le persone che le svolgono) in un piano cartesiano dove nelle ascisse riporta il beneficio/danno per l'attore dell'azione stessa mentre nelle ordinate riporta il beneficio/danno per gli altri.  Il grafico viene diviso naturalmente in quattro quadranti che racchiudono: gli intelligenti le cui azioni danno vantaggio per sè e per gli altri, i banditi le cui azioni procurano vantaggi per sè e danno per gli altri, gli sprovveduti le cui azioni producono beneficio per gli altri e danno per sè, ed infine gli stupidi le cui azioni producono danno per sè e per gli altri.
Una bisettrice taglia i quadranti degli sprovveduti e dei banditi delineando quattro sub aree: quelle degli sprovveduti intelligenti, degli sprovveduti stupidi, dei banditi intelligenti e dei banditi stupidi a seconda della prevalenza del vantaggio e del danno per sè e per gli altri.  Tutte le azioni che ricadono nella sezione a destra e in alto sono delle azioni energeticamente convenienti per tutto il sistema; quelle che ricadono nella sezione in basso a sinistra sono azioni energeticamente sconvenienti.  In un sistema chiuso le prime tendono a farlo evolvere mentre le seconde al contrario tendono ad involverlo.
Delinea infine lo sprovveduto e il bandito perfetto le cui azioni si collocano sulla linea della omeostasi energetica (la bisettrice rossa del grafico) del sistema non determinandone nè un miglioramento nè un peggioramento.
 



Almeno una precisazione va fatta in merito alla teoria del prof. Cipolla:

          Mentre l'intelligenza è una caratteristica abbastanza stabile che si riferisce al funzionamento delle capacità intellettive superiori,  la stupidità si riferisce soprattutto alle azioni e/o comportamenti delle persone. Le persone possono essere più o meno intelligenti mentre le azioni e i comportamenti  possono essere stupide o meno; in un eccesso di generalizzazione si dice che le persone abituate a fare azioni stupide sono esse stesse stupide.
In realtà le leggi su citate parlano di persone stupide che vengono delineate come una vera e propria iattura per l'umanità tutta. La seconda legge postula l'esistenza del "fattore stupidità" indipendentemente da altre caratteristiche della persona come il grado di istruzione, il ceto sociale, il mestiere etc. fino a dire che la percentuale di stupidi è sempre la stessa a prescindere dalle razze e dalle popolazioni come se un "gene della stupidità" sia omogeneamente distribuito su tutta l'umanità.
Proprio l'ubiquità e l'omogenea distribuzione della stupidità ha generato le riflessioni che quì voglio condividere.  
   Nel grafico che ho descritto in realtà andrebbero inscritte solo le azioni stupide e non le persone (stupide). Inoltre le azioni stupide non sono effettuate sempre e solo dalle stesse persone: chiunque può essere attore di un'azione stupida; un corollario delle suddette leggi è il seguente: " nessuno è indenne dal commettere azioni stupide"; un coefficiente di stupidità esiste infatti in ognuno di noi. Si potrebbe discutere sulla particolare attitudine di alcune persone a commettere azioni stupide, ma questo è un altro discorso...
    Perché si commettono azioni stupide? Questo è un interessante argomento di discussione più che dire, tautologicamente, che le azioni stupide vengono commesse dalle persone stupide. Esistono meccanismi che condizionano queste azioni?
Io penso che la maggior parte delle azioni stupide vengono commesse per una mancanza di conoscenza!
Si agisce per cambiare ( in meglio) la propria condizione; non esiste altra via per migliorare la propria condizione se non agire. La prima molla che ci porta ad agire è probabilmente il bisogno; ma anche l'istinto, il dovere ed altri meccanismi sono alla base dell'azione. .
L'azione è efficace (cioè raggiunge lo scopo) solo se è scelta consapevolmente tra tante altre azioni possibili la cui efficacia, alla luce della Conoscenza, risulta minore.  Cioè l'azione più viene scelta (voluta) tra un grande numero di azioni possibili, ognuna con una determinata efficacia, più è probabile che sia l'azione migliore possibile. La scelta, intesa come volontà di scegliere, di quell'azione al posto di un'altra è un'operazione relativamente semplice qualora si abbia in mano la capacità di valutare la bontà (in termini di efficacia) di ogni singola azione. E' dunque la capacità di valutare l'efficacia delle proprie azioni il punto nevralgico dell'umano agire.
Valutare l'efficacia delle proprie azioni significa possedere la capacità di "testare" ogni singola azione in una realtà virtuale che è l'immagine della Realtà che ognuno di noi possiede. L'immagine della realtà che ognuno di noi possiede è il frutto di esperienza e conoscenza delle "regole del mondo", del λόγος per dirla con un termine filosofico.
Ora accade che molte persone, pur essendo ben inserite nella realtà dove possiedono buone relazioni sociali, un lavoro e una vita normale, non conoscono bene il λόγος del mondo forse perchè superficiali o poco dotati intellettivamente (nasce forse da quì l'equivoco che contrappone lo stupido all'intelligente?) e per questo non sono in grado di "testare" l'efficacia delle proprie azioni nella propria realtà virtuale.
 Sono queste le persone che, scegliendo "a caso" le azioni da agire,  sono spesso gli attori di azioni stupide.








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